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Cos'è un BioDistretto

La normativa vigente sui BioDistretti si articola su un livello nazionale e su differenti disposizioni di carattere regionale. I BioDistretti, in realtà, sono entrati, come definizione anche nel Piano di Azione Europeo per l’Agricoltura Biologica approvato dalla Commissione Europea laddove si afferma “La produzione biologica può anche aiutare a stimolare il turismo in aree che sono fuori dalle rotte turistiche principali. I ‘biodistretti’ si sono dimostrati efficaci nell’integrare l’agricoltura biologica e altre attività locali che hanno un interesse turistico. Un “biodistretto” è un’area geografica in cui agricoltori, pubblico, operatori turistici, associazioni e autorità pubbliche stipulano un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, basato su principi e pratiche biologiche. L’obiettivo è di massimizzare il potenziale economico e socioculturale del territorio. Ogni “Biodistretto” include considerazioni sullo stile di vita, l’alimentazione, le relazioni umane e la natura. Questo si traduce in una produzione agricola locale che è molto apprezzata dai consumatori e quindi ha un valore di mercato più alto.”

A livello nazionale la definizione di BioDistretti la troviamo, invece, nel D.lg.vo 228/2001 così come modificato dal comma 499, lettera h  dell’articolo 1 della legge 205/2018:

“h) i biodistretti e i distretti biologici,  intesi  come  territori per i quali agricoltori  biologici,  trasformatori,  associazioni  di consumatori o enti locali abbiano stipulato e sottoscritto protocolli per la diffusione del metodo biologico di coltivazione,  per  la  sua divulgazione nonché’  per  il  sostegno  e  la  valorizzazione  della gestione sostenibile anche  di  attività  diverse  dall’agricoltura.

Nelle regioni che abbiano adottato una normativa specifica in materia di biodistretti o distretti biologici  si  applicano  le  definizioni stabilite dalla medesima normativa.”

Naturalmente, a questa normativa si aggiunge quanto previsto, in ogni Regione dalla eventuale specifica legge regionale vigente ricordando che compete alle Amministrazioni Regionali il provvedimento di riconoscimento dei BioDistretti, come del resto di tutte le tipologie di Distretto.

Cos'è la Filiera Biologica

Non esiste una definizione di legge della Filiera Biologica e a ben guardare neppure esiste una definizione di legge di Filiera in senso generale. Ma è comunemente accettato che per Filiera si intenda l’insieme dei soggetti che al compongono le relazioni tra essi: produzione, trasformazione, commercializzazione fino la consumo delle produzioni agricole.

Abbiamo una Filiera Biologica, ovviamente, quando tutti i soggetti chela compongono, sono notificati secondo il regime di produzione biologica ed il prodotto finale della filiera è certificato biologico.

Naturalmente non è affatto neutrale chi “controlla” la filiera, Premesso che la filiera si organizza in forma aggregata che può essere una cooperativa o altra tipologia di società, è fondamentale che la maggioranza della proprietà del soggetto aggregante sia della produzione primaria, proprio l’anello della filiera che solitamente è il meno valorizzato.

Esperienze in materia

Presentiamo di seguito alcune esperienze di BioDistretti e di Filiere Biologiche nelle quali Copagri ha svolto la funzione di soggetto promotore o nelle quali comunque svolge un ruolo attivo nella gestione attraverso.

BioDistretto Parco di Porto Conte
BioDistretto Sud Sardegna ed Arcipelago del Sulcis
Filiera Biologica S’Atra Sardigna
Progetto “BioVesuvio”
Documentazione utile su BioDistretti e Filiere Bio

Di seguito una serie di analisi e approfondimenti presentate durante i momenti convegnistici e seminariali di ANAPROBIO Italia.

I Contratti di filiera: il V Bando
I BioDistretti
Biologico e PNRR: quali opportunità
Il Consorzio BIA
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